La Cantina
Salita la collina verso Sorbo Serpico, si entra in un “cubo” ideato per spezzare metaforicamente la continuità del reale e potersi addentrare con occhi nuovi nel mondo di Feudi di San Gregorio. Un mondo che inizia già all’esterno della struttura e racconta simbolicamente il territorio attraverso l’acqua, le piante e un anfiteatro che si fa spazio di confronto e condivisione. Dentro la cantina ospita nell’area ipogea gli spazi per la vinificazione, la scenografica barricaia con il tunnel che sbuca in mezzo al vigneto, la sala di degustazione sospesa e la cantina storica. Ai piani superiori, invece, trovano spazio gli uffici, la lobby che ospita alcune opere d'arte legate al vino e alla storia della cantina, l’Enoteca e, sul tetto, il Ristorante San Gregorio.
La cantina Feudi di San Gregorio, ideata per coniugare natura e architettura, è stata riprogettata – a partire dal nucleo originario – dall’architetto giapponese Hikaru Mori, che ha tradotto la filosofia dell’azienda in architettura scegliendo linee essenziali e creando spazi di grande impatto sia all’interno, sia nei giardini.
Massimo e Lella Vignelli, simboli del design italiano nel mondo e “autori” delle etichette dell’azienda, hanno disegnato gli arredi e gli interni. L’obiettivo era coniugare spazi adeguati ad una vinificazione di eccellenza con la vocazione alla bellezza e, al tempo stesso, dare un volto contemporaneo all’anima storica della viticoltura irpina.
Inaugurata nel 2004, la nuova cantina è stata una delle prime d’autore in Italia, esposta per ben due volte come eccellenza architettonica alla Biennale di Venezia, e sempre aperta a collaborare con artisti di fama internazionale ricreando, attraverso l’arte, nuovi codici di linguaggio e di interpretazione nella cultura del vino.