Il nostro orto ha un approccio permaculturale, che lo rende sostenibile.
Nel nostro orto non si spreca niente e anche agli scarti acquistano un valore.
Abbiamo già parlato del ricircolo degli scarti della cucina, oggi parliamo di potature e sfalci, elementi che sembrano di scarto, ma risultano, invece, essenziali per il terreno.
I resti della potatura verde e degli sfalci vengono utilizzati per creare il nostro compost in modo sostenibile con elementi di qualità che apportano valore al terreno.
I rami più grandi vengono immessi nel kon tiki e impiegati per la produzione di biochar attraverso la pirolisi, ovvero un processo di combustione che avviene in assenza (o scarsità) di ossigeno.
Il risultato finale è un carbone che ha subito una scissione dei legami chimici originari in molecole più semplici, quindi, molto più veloce nella biodegradazione.
Unito al compost, il biochar ha molte funzioni. Le più significative per il nostro sistema sono:
Alleggerire il terreno permettendo alle radici di scendere più in profondità e captare più micronutrienti;
Caricato di microrganismi, garantire loro una buona struttura dove proliferare e vivere;
Regolare il ph del terreno a secondo della necessità delle piante;
Buon accumulatore di umidità, permettendo così di ridurre il consumo di acqua;
Impiegare le potature nel sistema che altrimenti andrebbero perse.